Colza ibrida

Colza ibrida

Descrizione

A prescindere dagli aspetti politico-economico che ormai da molti anni condizionano lo sviluppo della coltura il COLZA rappresenta , grazie alla sua grande adattabilità a gran parte degli ambienti pedoclimatici italiani una coltura di grande intresse agronomico ed ambientale.
Al Centro ed al Sud l'inserimento del colza nelle monosuccesioni di cereali può rappresentare l'unica alternativa, in quanto il ciclo autunno-vernino garantisce maggiore stabilità produttiva rispetto a colture primaverili-estive quali ad esempio il girasole. 
Da qualche anno sul mercato oltre alle classiche varietà “a libera impollinazione”, sono disponibili le “associazioni varietali” (AV) e i veri ibridi F1. Le “associazioni varietali” sono ottenute mescolando meccanicamente semi di un ibrido maschiosterile e di una o due varietà con funzioni di impollinanti, nei rapporti 75-80% di linea maschiosterile e 20-25% di linea/e impollinante/i. Le potenzialità produttive delle AV sembra possano superare del 10-15% quelle delle varietà a libera impollinazione. I veri ibridi (F1) hanno la fertilità maschile restaurata, pertanto la fecondazione è affidata all’intera popolazione e non al 15-20% delle piante, come avviene nelle AV. Rispetto a queste ultime i veri ibridi sono accreditati di migliore produttività, maggior vigore delle sementi, migliore tolleranza alle malattie.

Consigli colturali

Utilizzazione

Notizie